domingo, 19 de abril de 2009

Silva Quadra: Washington non detta piu l'agenda



Giornale di Brescia 18 Apriele


Con il vertice di Trinidad e Tobago si apre una nuova fase nelle relazioni tra Nord e Sud America. Chiediamo allora al professor Esteban Silva Quadra, sociologo, direttore delle re¬lazioni internazionali dell’Ilaes (Istituto Latinoamericano di Alti Studi Sociali), nonchè mem¬bro del Comitato centrale del Partito Socialista cileno, di illustrarcene alcuni aspetti salienti.

Gli ultimi sviluppi sul piano politico-economico dell’America Latina sanciscono, di fatto, l’eclissi della dottrina Monroe: quali sono i possibili sviluppi nelle relazioni tra gli Stati Uniti e i Paesi latinoamericani?

Il Vertice delle Americhe si apre alla luce di due principali fattori di novità. Innanzitutto la presenza di Governi di sinistra e centrosinistra che mostrano una maggiore autonomia rispetto agli Stati Uniti diquanto non fosse mai accaduto in precedenza. Atale aspetto si aggiunge il vasto processo di integrazione in atto in Centro e Sud America, conil costante progresso di orga¬nizzazioni sovranazionali quali l’ALBA e l’UNASUR, che concorrono a sottolinearetale auto¬nomia. In secondo luogo la crisi economica che sta travagliando le economie e il capitalismo mondiale, riflettendosi, ovviamente sul ruolo di leadership finora sostenuto dagli Stati Uniti sia nel mondo, sia, più specificamente, nel continente americano.

Rispetto a quest’ultimo punto, come giudica il passaggio delle consegne da Bush a Obama?

Sicuramente Obama ha introdotto notevoli elementi di novità nell’insieme delle relazioni internazionali, quanto meno dal punto di vista dell’"approccio" ai problemi sul tappeto. Le misure finora adottate e le dichiarazioni che le hanno accompagnate lasciano to interessanti, per quanto, allo stato dei fatti, insufficienti. D’altrocanto,non si può dimenticare che la crisi economica mondiale ha avutoorigine dallenotevoli manchevolezze dell’economia nordamericana, mentre Obama rappresenta il "declino" della logica edel potere imperialistico degliUsa dell’era Bush.

Obama ha anche dichiarato divoler allentare l’embargo contro Cuba, e molti osservatori hanno interpretato tali mosse come un tentativo di arginare l’influenza di Chavez sull’isola.

Il tema dell’allentamento, quando non dellatotale abolizione dell’embargo a Cuba è, oggi, assolutamente prioritario per tuttii Paesi e i Governi dell’America Latina e dei Caraibi. Senza contare che siamo in presenza deipossibilieffetti dovuti alla crisi di rappresentatività in cui versa l’Organizzazione degli Stati Americani, l’organismo con sede aWashington che ha ormai esaurito gli originari obiettivi.
Un elemento di attrito sem- bra essere l’aspirazione al ruolo di "Paese guida" cui mirano siail Brasile sia il Venezuela...
No, Brasile e Venezuela non hanno un ruolo antagonista, bensì complementare, sia per quanto riguarda il processo di integrazione economica, sia rispetto al disegno geopolitico più ge¬neraleche sivadelineando all’interno dell’America Latina e nel ruolo che il continente gioca e giocherà sullo scenario interna¬zionale.

Cosa si attende il Cile dal vertice?

Il Cile ha una politica estera molto discreta, e a volte, contraddittoria,ma sui granditemi fondamentali si allinea a quella

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